Micromobilità elettrica: multe in agguato

Micromobilità elettrica: multe in agguato
  • di Alfonso Rago
L’uso dei monopattini elettrici e dei loro omologhi per la mobilità cittadina di fuori delle aree di sperimentazione comporta il rischio di sanzioni: meglio evitare comportamenti pericolosi
  • di Alfonso Rago
9 agosto 2019

Partita da qualche giorno in diversi Comuni (vedi qui), la sperimentazione ufficiale per monopattini elettrici ed altri mezzi della cosidetta “micromobilità elettrica“ prevista dal decreto emanato dal ministro Toninelli ed entrato in vigore il 27 luglio, prevede che i Comuni emanino delibere con le regole per circolare nelle aree dove si svolge la sperimentazione.

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Ma cosa accade per chi si muove oltre tali confini, oppure in Comuni che non aderiscono al protocollo ministeriale?

Semplice: la loro circolazione è illegale e chi viene trovato a circolare con un monopattino, segway, hoverboard o monowheel rischia di essere multato, come in affetti già accaduto in diversi Comuni.

Tutto nasce dalla particolare condizione di questi veicoli: non essendo (ancora) previsti dal Codice della Strada (e la sperimentazione serve proprio a farli uscire dal “limbo legislativo“ in cui attualmente sono), la loro presenza sulla pubblica via non è prevista e contemplata: si può sperare, utilizzandoli in maniera consapevole, di non attirare le attenzioni dei Vigili, ma resta tutta la problematica riguardante le conseguenze derivanti da incidenti anche accidentali (urto e caduta di un pedone, investimento di un animale, contatto con altro veicolo, ecc…) che in assenza di copertura assicurativa potrebbero causare non pochi grattacapi ai responsabili, oltre a prefigurare responsabilità non solo civili, ma anche penali.

Ecco allora che taccuino alla mano, la Polizia Municipale - soprattutto se sollecitata in tal senso da direttive specifiche emanate dai Sindaci - può elevare verbali con importi a partire dai 26 euro (che scendono a 18,20 nel caso di paghi entri i primi cinque giorni) per chi, a bordo dei mezzi della micromobilità, non rispetta le normative previste dalle giunte comunali.

Ricordiamo che il decreto ministeriale prevede per i i veicoli della cosiddetta micromobilità elettrica - segway, hoverboard, skateboard e monoruota - la circolazione nelle aree pedonali purché la velocità non superi i 6 km/h, sulle piste ed i percorsi ciclabili e ciclopedonali e nelle Zone 30, con il limite di velocità fissato in questo caso a 20 km/h, previa sistemazione di segnaletica.

Restano off limits le strade con pavé, corsie preferenziali, anche in Zone 30, strade con rotaie del tram, aree di parcheggio a fondo cieco e gallerie pedonali; vietatissimo il transito sui marciapiedi e vietata anche la “sosta selvaggia”. 

"Monopattini ed altri micro veicoli elettrici, al pari delle biciclette - ha detto Marco Granelli, assessore alla Mobilità di Milano -contribuiscono a migliorare la qualità della mobilità urbana, a patto però che vengano presi sul serio da chi li usa: non sono giocattoli e la strada non è una giostra".

Tutto nasce dalla particolare condizione di questi veicoli: non essendo (ancora) previsti dal Codice della Strada (e la sperimentazione serve proprio a farli uscire dal “limbo legislativo“ in cui attualmente sono), la loro presenza sulla pubblica via non è prevista e contemplata: si può sperare, utilizzandoli in maniera consapevole, di non attirare le attenzioni dei Vigili, ma resta tutta la problematica riguardante le conseguenze derivanti da incidenti anche accidentali (urto e caduta di un pedone, investimento di un animale, contatto con altro veicolo, ecc…) che in assenza di copertura assicurativa potrebbero causare non pochi grattacapi ai responsabili, oltre a prefigurare responsabilità non solo civili, ma anche penali.

Ecco allora che taccuino alla mano, la Polizia Municipale - soprattutto se sollecitata in tal senso da direttive specifiche emanate dai Sindaci - può elevare verbali con importi a partire dai 26 euro (che scendono a 18,20 nel caso di paghi entri i primi cinque giorni) per chi, a bordo dei mezzi della micromobilità, non rispetta le normative previste dalle giunte comunali.

Ricordiamo che il decreto ministeriale prevede per i i veicoli della cosiddetta micromobilità elettrica - segway, hoverboard, skateboard e monoruota - la circolazione nelle aree pedonali purché la velocità non superi i 6 km/h, sulle piste ed i percorsi ciclabili e ciclopedonali e nelle Zone 30, con il limite di velocità fissato in questo caso a 20 km/h, previa sistemazione di segnaletica.

Restano off limits le strade con pavé, corsie preferenziali, anche in Zone 30, strade con rotaie del tram, aree di parcheggio a fondo cieco e gallerie pedonali; vietatissimo il transito sui marciapiedi e vietata anche la “sosta selvaggia”. 

"Monopattini ed altri micro veicoli elettrici, al pari delle biciclette - ha detto Marco Granelli, assessore alla Mobilità di Milano -contribuiscono a migliorare la qualità della mobilità urbana, a patto però che vengano presi sul serio da chi li usa: non sono giocattoli e la strada non è una giostra".